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Un numero sempre crescente di persone consuma il cibo di ristoranti e pizzerie a casa o in ufficio. L’aumento del fenomeno del “take away” e del “delivery” – quest’ultimo cresciuto del 17% nel 2020 secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm School of Management del Politecnico di Milano - sta spingendo molti esercenti a prestare attenzione agli imballaggi usati per la consegna del cibo poiché il packaging rappresenta un biglietto da visita della loro attività.
Comieco - Consorzio Nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica - in collaborazione con la redazione de Il Gusto (Repubblica) e con l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha analizzato i contenitori usati da 40 ristoranti italiani attivi a Milano, Torino, Roma e Napoli studiandone i materiali, le origini, le certificazioni e l’efficacia dei diversi imballaggi.
I risultati dello studio sono stati esposti nel corso del dibattito “Delivery, fra contenuto e contenitore. Il gusto della sostenibilità del packaging” svoltosi durante la sedicesima edizione di Golosaria. Le confezioni analizzate sono realizzate quasi interamente a base di carta evidentemente perché questo genere di materiale riesce a coniugare la sostenibilità del contenitore – che infatti ha un alto tasso di riciclabilità - alla sicurezza del contenuto poiché viene garantita una perfetta conservazione degli alimenti. Salvo pochi casi, la superficie dei contenitori non viene usata per fornire comunicazioni sul ristorante, sul cibo che offre o per informare il cliente sul materiale usato per l’imballaggio e, quindi, sulle modalità di riciclo.
Peraltro, a proposito del corretto conferimento dei rifiuti alla raccolta differenziata, Comieco ricorda che basta seguire semplici regole:
- innanzitutto l’imballaggio va appiattito per ridurne il volume,
- se il contenitore di cartone è pulito va smaltito nel contenitore di carta e cartone mentre,
- se il contenitore di cartone è sporco, va gettato nel bidone dell’indifferenziato (o nell’umido se certificato compostabile).
- Gli scontrini stampati su carta termica e la carta per alimenti (salvo che non sia indicato sulla confezione) vanno conferiti nell’indifferenziato
- mentre i tovaglioli di carta sporchi di cibo vanno gettati nell’umido.
“La pandemia ci ha portato in eredità nuove modalità di acquisto e consumo: con circa 420 milioni di pacchi spediti nel 2020, l’e-commerce è cresciuto del 30% rispetto al 2019” – dichiara Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco. “Stesso boom è stato registrato anche nel settore del food delivery, con un giro d’affari nel 2020 di oltre 700 milioni di euro*, +19% rispetto all’anno precedente. In questo contesto il packaging in carta e cartone è sempre più protagonista della raccolta, rappresentando oltre il 40% del flusso domestico. L’osservazione dei packaging utilizzati dai ristoratori per il delivery conferma come carta e cartone siano protagonisti perché sostenibili e facili da riciclare. Ed i numeri lo dimostrano: l’Italia ha raggiunto l’87% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici, superando con 10 anni di anticipo gli obiettivi europei.”
“Di fronte ai cambiamenti climatici in atto e al progressivo spostamento delle modalità di consumo del cibo verso uno di tipo domestico, diventa sempre più fondamentale limitare l’impatto ambientale della componente packaging del food delivery” afferma Silvio Barbero, Presidente dell’Università delle Scienze Gastronomiche del cibo. “Quindi dobbiamo affidarci a contenitori che, da una parte rispettino le qualità del cibo nel tragitto dal ristorante a casa nostra, ma, dall’altro, rispettino anche l’ambiente e la carta potrebbe rappresentare la giusta sintesi in questo senso. In ogni caso, resta fondamentale la ricerca e l’innovazione per progettare imballi che rispettino questi due asset e, al tempo stesso, favoriscano il loro riciclo a partire dalla loro stessa concezione: se un materiale è compostabile, non vuol dire che dobbiamo sentirci esenti dal dovere di riciclare il più possibile: se si può buttare nella carta, dev’essere buttato nella carta”.